La manutenzione della caldaia a gas per il riscaldamento o per l’acqua calda è obbligatoria per legge. In base al tipo e all’età della caldaia deve essere effettuata con una certa frequenza.
Ecco una pratica guida con tutte le informazioni utili: in cosa consiste la revisione, chi se ne occupa e quant’è il costo per effettuare il controllo e la verifica dei fumi da un tecnico abilitato.
5 cose da sapere sulla manutenzione della caldaia
- La revisione consiste in due diverse operazioni: la manutenzione e la verifica dei fumi
- La frequenza della manutenzione dipende dal tipo di caldaia e dall’età
- La revisione può essere effettuata solo da ditte e tecnici abilitati
- Il libretto di impianto è obbligatorio se la caldaia ha una potenza superiore a 10 kW
- Chi non è in regola con la revisione può incorrere in sanzioni
1) IN COSA CONSISTE LA MANUTENZIONE DELLA CALDAIA A GAS
La revisione della caldaia è una sorta di check up, da svolgere regolarmente durante la vita dell’apparecchiatura. La manutenzione deve essere realizzata obbligatoriamente anche per garantire la sicurezza dell’impianto, che impiega sempre un combustibile ed è quindi potenzialmente pericoloso.
Quando parliamo di revisione della caldaia a gas, facciamo riferimento a due operazioni diverse:
- la manutenzione ordinaria della caldaia, effettuata ai fini della sicurezza dell’impianto
- il controllo dell’efficienza energetica, ossia la verifica dei fumi per garantire le minime emissioni inquinanti
Questi due interventi sono obbligatori per legge e devono essere effettuati con una certa periodicità indicata nella normativa. Chi non è in regola con le verifiche stabilite può incorrere in pesanti sanzioni in seguito ad ispezioni a campione. Ricordiamo che non tutti possono effettuare le verifiche bensì solamente le ditte abilitate ai sensi del decreto legislativo.
2) PROCEDURE TECNICHE DEL CONTROLLO
Il controllo delle caldaie riguarda una verifica su tutta l’apperecchiatura presente, in particolare con la manutenzione viene effettuata:
- la pulizia del bruciatore e dello scambiatore;
- il controllo della tenuta e dei filtri;
- la verifica sul tiraggio dei fumi;
- controllo sulla ventilazione dell’ambiente in cui si trova.
Nella pratica si tratta di un esame visivo della corrispondenza dell’impianto e di una prova funzionale del generatore e dei sistemi connessi.
Il controllo dei fumi invece analizza le emissioni e la concentrazione degli inquinanti nei gas di scarico ai fini di una verifica sul rendimento della caldaia rispetto ai limiti imposti da normativa. Dai prodotti dei fumi è possibile infatti capire la bontà di come sia avvenuta la combustione all’interno della caldaia.
Secondo la legge ogni regione dovrebbe avere un catasto dove vengono registrati tutti gli impianti, ognuno dei quali con un proprio numero di riconoscimento. Con questo codice il tecnico trasmette i dati anche telematicamente e aggiorna il catasto. Ad oggi però non tutte le regioni si sono dotate di tale catasto.
3) QUANDO VA EFFETTUATA LA MANUTENZIONE E IL CONTROLLO DELLA CALDAIA?
Per le caldaie con potenza inferiore o uguale a 35 kW la verifica deve essere effettuata in funzione del combustibile che viene utilizzato e in base alla tipologia. E’ obbligatorio fare i controlli per tutti i tipi di caldaia, sia quelle più comuni alimentate a gas metano che quelle che funzionano con il GPL. Un primo controllo viene eseguito quando l’impianto viene montato e avviato. E’ cura dell’installatore quindi verificare il corretto funzionamento quando la caldaia viene avviata per la prima volta. Successivamente le verifiche devono essere fatte con una certa frequenza. La frequenza di manutenzione dipende dal tipo di modello di caldaia e anche dalla data di installazione.
Come è facile immaginare, le caldaie più vecchie installate molto tempo fa, avranno bisogno di una verifica più frequente:
- caldaia non alimentata a gas (biomassa o combustibile liquido):
controllo ogni anno - caldaia a gas (metano o GPL) installata da più di 8 anni:
controllo ogni 2 anni - caldaia a gas installata da meno di 8 anni, con camera stagna di tipo C:
controllo ogni 4 anni - caldaia con camera stagna di tipo B o munite di generatore di calore ad acqua calda, con focolare aperto e installate all’interno di locali abitati:
controllo ogni 2 anni
La legge prevede delle ispezioni per verificare il rispetto della normativa, ad esempio se non viene pagato il bollino blu oppure se non viene trasmesso il rapporto di controllo da parte del tecnico.
4) DOCUMENTI RILASCIATI PER LA MANUTENZIONE DELLA CALDAIA
In occasione di un intervento di manutenzione o di verifica dei fumi, il tecnico deve compilare e firmare anche altri documenti. Il rapporto deve essere rilasciato al cliente responsabile, che ne sottoscrive copia per ricevuta e presa visione e che deve essere allegati al libretto. Nei rapporti vengono indicati i risultati delle verifiche e dei controlli e anche eventuali raccomandazioni e/o prescrizioni. Firmando questi moduli il tecnico dichiara che l’impianto funziona correttamente e può essere utilizzato in sicurezza.
Ecco i moduli da scaricare per le tipologie di intervento:
- Manutenzione ai fini della sicurezza: rapporto di controllo tecnico, attesta il buono stato e il funzionamento della caldaia;
- Rapporto di controllo di efficienza energetica per caldaie: rapporto di tipo 1, per verificare che il rendimento dell’impianto rispetti quello minimo di legge.
5) SANZIONI PER MANCATA MANUTENZIONE
- Il rischio che corre il responsabile dell’impianto, ossia il proprietario o l’inquilino dell’immobile, che non rispetta le regole è una sanzione per mancato controllo, che può essere anche molto salata.
- La revisione della caldaia è obbligatoria e se non effettuata come da normativa si può incorrere in una multa che va da 500 euro fino ad un massimo di 3000 euro.
- Le ispezioni per controllare il rispetto dell’obbligo di manutenzione degli impianti di riscaldamento vengono effettuate a campione attraverso la verifica del mancato pagamento del bollino blu oppure mancato invio del rapporto di controllo e qualità dei fumi. A stabilirlo è il decreto legislativo n. 192 del 2005 e successive modifiche sul rendimento energetico nell’edilizia, che all’articolo 15 fissa la multa in caso non si rispettino le regole stabilite.
6) RESPONSABILITA’ DELLA MANUTENZIONE
Colui che deve provvedere affinché venga effettuata la manutenzione a seconda dei casi può essere:
- Il proprietario dell’immobile;
- L’inquilino affittuario;
- L’amministratore del condominio, in caso di caldaia centralizzata del palazzo;
- Una terza persona che se ne assume la responsabilità.
Il responsabile dell’impianto deve essere indicato nel libretto dell’impianto. E’ lui che mantiene in esercizio l’impianto e deve provvedere alle verifiche e che incorre nelle sanzioni se queste non vengono rispettate. E’ importante quindi controllare periodicamente il libretto della caldaia per verificare di essere in regola ed eventualmente contattare una ditta per il controllo.